A 50 anni dalla contestazione giovanile che ha cambiato la società, cosa ci ha lasciato il ’68?

Se si parla con ex sessantottini spesso li sentirai disillusi per non aver cambiato il mondo come credevano possibile. Eppure i loro racconti mi hanno parlato di disobbedienza civile, di responsabilità sociale e uguaglianza e Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di tutto questo oggi! A noi cosa resta di tutte quelle battaglie? Penso molto di più di quello che ci vogliono far credere, lo esplicita il semplice fatto che pochi stanno dando peso a questa ricorrenza, forse perché scomoda da ricordare.

E noi oggi, cosa siamo chiamati a fare?

Certo il tempo che viviamo forse è storicamente difficile da interpretare: una società che muta così rapidamente che merci e informazioni si scambiano con un click e non esiste più un padrone a cui richiedere diritti, ma società sparse chissà dove,

Oggi fare la cosa giusta è più ardua e complicata e non possiamo far altro che raccogliere il fazzoletto di sfida che ci propone il nostro tempo e continuare con nuovi strumenti il lavoro fatto dai nostri genitori cinquant’anni fa.  Dobbiamo perseverare! Chi vivrà vedrà…

Nessun angolo di Elisa può essere senza musica. Ho pescato un gruppo rock americano che si ispira agli anni 60 ed è forse uno dei pochi che fa ancora musica politicamente impegnata e il talento non manca..

buon ascolto