Saranno passati 14- 15 anni da quando vidi un trentenne Caparezza (al secolo Michele Salvemini) al C.S.O. Pedro di Padova.
Ci saranno state 200-300 persone e al termine del concerto l’amica che mi accompagnava era pure riuscita a scambiarci due chiacchere sulle loro comuni origini pugliesi…beh di anni ne sono trascorsi e ora Caparezza riempie palazzetti come nulla fosse! ! Il suo debutto nello star system è avvenuto grazie ad un singolo in cui cantava: “sono fuori dal tunnel del divertimento”, che tutti ballavano senza capirne il vero significato!
Era in realtà una forte critica alla macchina del divertimento, completamente travisata e rivisitata dallo showbusiness, che la utilizzò nei sui programmi televisivi più in voga, contro il volere dello stesso autore che espresse ufficialmente il suo dissenso (leggi qui)
Da allora Caparezza si è musicalmente evoluto mixando il suo rap con i generi più disparati, ha collaborato con artisti di fama internazionale e i suoi testi hanno trattato temi politico sociali, ma anche intimi, dal contenuto mai scontato, in un linguaggio che ti arriva dentro e che ti fa dire che non sei solo in questo mondo a pensarla così!
Sarà forse per questo che ad un recente concerto si è alzato un coro tra il pubblico che gridava: ”Michele uno di noi, uno di noi!” e questo perché Michele Salvemini è un uomo in cui ci riconosciamo nelle sue vulnerabilità e crisi di identità. L’unica cosa che ci differenzia è la genialità dell’artista Caparezza che riesce a mettere a nudo il suo pensiero sotto forma di rime e ce le dona impacchettate in musica originale e di qualità!
Vi lascio con l’ultimo suo singolo UNA CHIAVE, tratto dall’album “PRISONER 709”, frutto di una profonda crisi interiore del repper molfettese, incentrato sulla tematica dell’ingabbiamento all’interno della propria dimensione (fonte wikipedia)
Elisa