22 APRILE -PRIMA GIORNATA NAZIONALE CONTRO I CRIMINI AMBIENTALI-

Nella terra simbolo del disastro ambientale si riuniscono tutte le forze, le associazioni, i comitati, i gruppi, i movimenti che stanno lottando per la difesa dei territori. Una giornata intera dedicata al confronto, al dialogo, allo scambio, all’accerchiamento simbolico della fabbrica ritenuta dagli inquirenti la responsabile numero uno del più grande inquinamento dell’acqua mai avvenuto nella storia d’Europa: l’inquinamento da PFAS. Musica, concerti, giochi di strada, banchetti informativi, mostre, buone pratiche, momenti di riflessione e di raccoglimento, laboratori, conferenze, testimonianze dalle terre martoriate di tutta Italia: tutti insieme per iniziare un nuovo percorso dove il crimine ambientale* non sarà più tollerato. Offrendo nuovi percorsi di civiltà che affermino senza riserve che la Terra madre, l’ambiente, l’attenzione sui cambiamenti climatici, sui danni alla salute, su tutte le specie viventi, “le nostre sorelle e i nostri fratelli”, saranno sempre al primo posto delle nostre valutazioni. Prima del lavoro. Prima dell’economia. Prima di ogni nostra azione egoistica.

La Corte penale internazionale (International criminal court, Icc) dell’Aia ha annunciato che perseguirà i crimini ambientali, giudicati d’ora in avanti come crimini contro l’umanità. Per rendere l’idea della svolta epocale di tale decisione, l’Icc, la massima autorità giudiziaria preposta a giudicare i gravi crimini di rilevanza internazionale, da oggi in poi considererà i peggiori reati ambientali alla stregua di un genocidio o dei crimini di guerra. “Boss e politici complici della distruzione del territorio, colpevoli di radere al suolo le foreste tropicali o di avvelenare le fonti d’acqua potrebbe presto ritrovarsi sotto processo a L’Aia, accanto a criminali di guerra e dittatori”, ha commentato Gillian Caldwell, direttore esecutivo di Global witness, ong britannica per la difesa dei diritti umani. Fonte Lifegate 3 ottobre 2016